Comune di Aci S.Antonio
Cenni storici:
Il borgo si formò verso la fine del XVI secolo, quando gli abitanti del vicino centro di Casalotto, andato distrutto, si radunarono presso la Chiesa di Sant'Antonio Abate. Nel 1672, per privilegio di Carlo II, Aci Sant'Antonio fu elevato, con altri villaggi, a Principato e assegnato a Stefano Riggio, dal cui casato discende Stefano II, ultimo signore del paese ammesso tra i governatori delle Due Sicilie. Il paese ha una storia medioevale segnata dalle eruzioni dell'Etna del 1169, del 1329 e del 1408, e una fase feudale che registra i domini di notabili aragonesi del Re Alfonso, i Platamonte e i Moncada. La sua storia moderna è segnata dalle distruzioni del 1693; il suo attuale aspetto prende forma con la ricostruzione promossa dal principe Riggio. Nel 1826 si separa da Aci San Filippo e Aci Catena, con le quali fino ad allora formava un unico feudo. L'abitato è caratterizzato da varie chiese barocche, con cupole e campanili caratteristici, tra cui la matrice di Sant'Antonio Abate; le abitazioni sono molto serrate, le vie del centro storico strette e tortuose. L'economia del paese è basata principalmente sull'agrumicoltura (del limone verdello in particolare) e sulla viticoltura. E' l'ultimo comune della provincia di Catania, inoltre, a produrre ancora carri e carrozze.
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